Intervista a Stefano Incocciati, il sommelier della Trattoria da Gino: “Oggi siamo di fronte ad un pubblico più attento e consapevole. Per questo abbiamo una Carta dei Vini che rappresenta il meglio della produzione italiana. Con un occhio particolare ai DOCG ciociari”
Stefano Incocciati è un sommelier qualificato AIS, nel senso che ha raggiunto la qualifica professionale dopo aver completato i corsi tenuti dall’Associazione Italiana Sommelier a Frosinone. “Una formazione importante e impegnativa – ci dice Stefano – che dura tre anni con un programma ricco di lezioni teoriche e pratiche. L’obiettivo del corso è quello di far conoscere la tecnica della degustazione, l’analisi sensoriale del vino, l’approfondimento enografico. Il sommelier è una figura con molte competenze: sa organizzare una cantina, evidenziare le differenze tra i vini, eseguire una corretta degustazione, proporre giusti abbinamenti cibo-vino.”
Stefano, da anni, è una colonna della Trattoria da Gino. Simpatico, affabile, preparato. È lui che, di fronte ad una certa sensibilità del cliente, propone i vini giusti: “Ormai riesco a capire quando proporre un nostro grande classico come il Cesanese del Piglio oppure consigliare altri tipi di vini, in abbinamento ad un piatto particolare”. Come si sa la Ciociaria è terra del Cesanese, un rosso DOCG che viene prodotto da numerose cantine presenti lungo le dolci colline ciociare dove sorgono piccoli centri come Anagni, Acuto, Paliano, Piglio, Serrone.
La passione di Stefano nasce sin da ragazzino, quando osservava il nonno mentre “faceva il vino” nella piccola cantina di famiglia: “Mi affascinava il rituale del mestiere: i vecchi arnesi, le botti in legno, la vendemmia, l’attesa, il lavoro, la soddisfazione negli occhi di mio nonno. “ Oggi il suo lavoro è soprattutto narrazione: “Raccontare un’etichetta, parlare delle sensazioni. Questo incuriosisce, e viene molto apprezzato. Ci troviamo di fronte ad un pubblico attento, più consapevole. In questo è cresciuta anche l’attenzione della Trattoria da Gino: insieme a Marco e Roberto (ndr: i titolari) abbiamo deciso di far diventare la cantina un punto di forza, proponendo un’ampia carta dei vini.”
Infatti nella Carta dei Vini di Gino non si trovano solo ottimi vini locali come il Cesanese del Piglio DOCG (di cantine storiche come Terenzi, Conti Coletti, Casale della Ioria) o il Cabernet di Atina oppure bianchi come la Passerina del Frusinate, ma anche grandi classici toscani, piemontesi, siciliani. “Bisogna essere orgogliosi di questo territorio – dice con convinzione Stefano – negli ultimi anni molti giovani produttori hanno fatto grandi passi avanti. Oltre alle etichette di una cantina tra le più apprezzate come Pileum, tra gli emergenti posso citare le produzioni di Alberto Giacobbe. I produttori locali non temono la sperimentazione, molte cantine stanno investendo nella produzione di vini biodinamici, con AIS organizziamo degustazioni in tutta la provincia e c’è sempre molta partecipazione e interesse. Dobbiamo puntare sempre di più sulla promozione della Ciociaria”. E per chi vuole avvicinarsi a questo mondo così affascinante – senza necessariamente diventare un sommelier – il consiglio di Stefano è quello di iscriversi ai “Percorsi di avvicinamento al vino” che organizza l’Associazione Italiana Sommelier in molte enoteche e ristoranti della provincia. Quindi ora lo sapete: quando venite nella Trattoria da Gino a Fiuggi mettetevi comodi, chiamate Stefano e fatevi consigliare i giusti abbinamenti… parola di sommelier!